La patria dell’arte figurativa decreta i Campioni dell’Arte Venatoria
Campionato Italiano nella Vinci di Leonardo
Come da programmi, la macchina operativa della F.I.M.O.V. si era mossa per tempo per preparare un
Campionato da incorniciare; dopo aver preso le consegne, il Presidente Miccinesi e il suo gruppo, hanno saputo preparare un campo gara impeccabile, preparandolo al meglio, sfruttando con doveroso rispetto un ambiente naturale
frutto di un rimboschimento che ha creato una splendida dimora per i beniamati alati.
Anche con i numeri delle pre iscrizioni non è stato un compito facile, quello di creare le singole “isole” in
modo tale che una categoria non andasse ad interferire e disturbare le altre: espositori provenienti da tutte le regioni
d’Italia hanno iscritto i loro migliori soggetti.
La manifestazione muove i primi passi nel pomeriggio di sabato con i sorteggi per l’assegnazione del posto
risvegliando il formicaio degli espositori presenti che dedicano le ultime ore di luce della giornata a preparare la
dimora del proprio Campione in modo da renderlo a suo agio tra le verdi fronde degli uliveti toscani.
Il gruppo nei Lombardi si presenta a Vinci subito dopo la mezzanotte di venerdi, la luna vigila e fa da cornice a
questi momenti di tensione; mentre qualcuno si dirige verso i campi gara, altri preparano il ristoro per la colazione, e
pochi continuano sul pulman il riposo per prepararsi carichi ad affrontare la giornata.
Poco ore dopo arriva a Vinci anche il pulman dei concorrenti del nord-est, Veneti e Friulani, che subito partono carichi
di fardelli e attrezzature per incorniciare il campo gara: arrivano gli Emiliani e i Toscani.
La luna silenziosa lascia il posto all’alba, ed ecco che la tensione lievita in ogni angolo, dentro e fuori, nelle
scatole i campioni provano i primi gorgheggi mentre gli espositori camminano da fermo.
I Merli iniziano il suon flautato, gorgheggi di Tordi tagliano le prime luci del mattino, le note dei Sasselli e dei Fringuelli
segnalano idealmente l’inizio della competizione: nel prato Allodole e Prispoloni incoronano la giornata contornata
dai sibili delle Peppole e dei Passeri che cercano di sovrastare le filastrocche dei coloriti Cardellini e Lucherini.
Anche i gruppi dei Giudici escono dalla sede “dell’Oleificio Montalbano” gentilmente messa a disposizione.
Il tempo sembra si sia fermato, si trattiene il fiato!
Incroci di sentimenti ed emozioni, speranze e sogni che si concentrano in poche ore ma che raccolgono l’impegno,
la passione e il lavoro di un intero anno: ogni singola categoria riesce a rappresentare al meglio la cultura e la
tradizione ornitologica venatoria in Italia.
Grande successo per i Lombardi, con un pizzico di patriottismo di chi scrive, che riescono a portare a
casa grandi piazzamenti e il gradino più alto in diverse categorie e alla fine, dopo aver smantellato le postazioni,
lasciando la natura così come l’avevano trovata, l’appuntamento si sposta in piazza per le premiazioni.
Dopo il saluto del padrone di casa, il Sindaco Giuseppe Torchia, dell’ Assessore alla caccia Sara Jallorenzi
e dell’ On. Dario Parrini, sono stati decretati i Campioni Italiani 2015, con un alternarsi di espositori di diverse
fasce d’età con presenze anche di numerosi giovani a testimoniare il futuro.
Un doveroso e sincero grazie agli organizzatori, ai preparatori del campo gara, a chi non ha dormito la notte per
accogliere e indirizzare gli espositori al loro arrivo: un particolare ringraziamento a tutti gli amici Toscani dal
Presidente Miccinesi, Sgrerri, Pucci, Nieri e gli altri che ignoriamo il nome ma che, ripetendoci, ringraziamo.
Dopo qualche emozione anche questa manifestazione finisce in festa, le varie regioni si scambiano le
prelibatezze sulle tavole imbandite messe a disposizione da tutti e per tutti.
Gli espositori si dileguano lentamente tra le vie di Vinci, alla ricerca della strada del ritorno sapendo che tra un anno
si rincontreranno, in Veneto, a testimoniare la storia, la passione, l’amore e i sogni di una cultura che deve continuare.